Il motore con due cilindri e stantuffi contrapposti

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La Privativa piemontese n° 1397 del 1861,
il Brevetto inglese n° 3270 del 1861
per gentile concessione del Museo Galileo-Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze

1861 – La Privativa piemontese n° 1397
 Il Brevetto inglese n° 3270

 

Tra il 1859 ed il 1860, Barsanti, Matteucci ed il tecnico Babacci continuarono a studiare e perfezionare il motore a cilindri contrapposti, mettendo a punto un nuovo tipo di motore ad azione differita che presentarono all’ufficio brevetti piemontese, ottenendo la privativa n° 1397 del 28 ottobre 1861.

Nel frattempo, ripresero i contatti con la ditta Escher Wyss di Zurigo per la costruzione di un motore, che fu completato in poco meno di due mesi.

Nello stesso anno, un altro brevetto per un motore in tutto simile a quello descritto nella privativa piemontese fu ottenuto in Inghilterra, portante il n° 3270. Qui vi è un esplicito riferimento ad una macchina già costruita dai tre inventori, con l’indicazione delle dimensioni di alcuni elementi. Tale macchina è sicuramente quella costruita a Zurigo dalla Escher Wyss, di cui quindi si riesce a ricostruire le caratteristiche ed il funzionamento.

Interessante, in entrambi i brevetti, è l’indicazione di un possibile impiego del motore alle locomotive.

Nel marzo 1862 venne rilasciato in Francia il brevetto n° 53609, in cui si rilevano alcune modifiche rispetto al brevetto inglese.
Ancora nel 1862, il brevetto inglese fu registrato in Belgio come brevetto d’importazione con il n° 12922.

Dopo la morte di P. Barsanti, i direttori tecnici provvisori della Società del nuovo motore B&M chiesero l’estensione a tutte le provincie dello Stato del brevetto rilasciato in Piemonte ed ottennero quanto richiesto in data 6 maggio 1864.

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Il motore con due cilindri e stantuffi contrapposti
tavola contenuta nella Privativa piemontese n° 1397 del 1861

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Il motore con due cilindri e stantuffi contrapposti
tavola contenuta nel brevetto inglese n° 3270 del 1861

Il motore con due cilindri e stantuffi contrapposti

 

Il motore costruito nel 1861 dalla ditta Escher Wyss di Zurigo risponde alla descrizione che si trova nella richiesta del brevetto inglese n° 3270. Un’altra breve descrizione si trova anche negli Atti del R. Istituto Lombardo di Scienze, Lettere ed Arti, in cui viene riportata la storia della nascita del motore di Barsanti e Matteucci e vengono descritti i motori da loro progettati e costruiti.

Si trattava di un motore a due cilindri orizzontali, entrambi dotati di due stantuffi contrapposti, in cui il movimento dei pistoni veniva comunicato all’albero motore non nel modo solito, con cremagliera e cric, ma da un albero a gomiti e da un sistema di bielle e manovelle. Seppure di caratteristiche costruttive diverse, il motore era ancora una volta ad azione differita alla corsa di ritorno, ciò per garantire le migliori condizioni di sicurezza d’impiego e di economicità di consumi.

Il motore costruito dalla Escher Wyss fu presentato alla prima Esposizione italiana di Arti e Manifatture che si tenne a Firenze alla stazione di Porta a Prato della ferrovia Leopolda, nel 1861. Qui riscosse un consistente successo e, dopo l’Esposizione, ebbe stabile dimora nei locali dell’officina della Società dove veniva fatto funzionare regolarmente.

La foto qui sotto illustra il modello, azionato da un sistema ad aria compressa, che è stato fatto realizzare dalla Fondazione Barsanti e Matteucci ed è esposto al Museo del motore a scoppio di Lucca.

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