Il motore a due cilindri

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La Certificazione inglese n° 1072 del 1854
per gentile concessione dell’Osservatorio Ximeniano di Firenze

1854 – La Certificazione inglese n° 1072

 

Dopo aver realizzato il primo prototipo di motore, Barsanti e Matteucci continuarono gli studi e ritennero opportuno brevettare la loro invenzione per proteggerne la priorità. Iniziarono così le pratiche per ottenere un brevetto in Inghilterra, al tempo paese leader nel commercio e nell’industria.

Si rivolsero perciò a Wilhelm Haehner, console di Sassonia a Livorno, che aveva relazioni commerciali con l’Inghilterra, affinché venissero iniziate le pratiche per il conseguimento del brevetto.

Dopo poco tempo, Haehner informò i due scienziati che l’Ufficio brevetti inglese aveva sospeso le pratiche di concessione in quanto nel paese erano stati concessi altri brevetti simili al loro; inoltre, l’ing. May, valente tecnico dell’Ufficio, aveva espresso un parere chiaramente negativo sull’invenzione.

Barsanti fece ricorso contro questa decisione e chiese ad Haehner di far presente all’Ufficio brevetti inglese che il suo motore non era originale nel principio, l’impiego di un’esplosione di gas per ottenere un lavoro, ma nel sistema meccanico che trasformava l’esplosione in lavoro meccanico.

A seguito di questo ricorso, in data 12 giugno 1854 Barsanti e Matteucci ottennero il certificato n° 1072, che fu pubblicato nel Morning Journal di Londra con il titolo: “Specification of Eugène Barsanti and Felix Matteucci Obtaining Motive Power by the Explosion of Gases.”

In una lettera del 26 giugno 1854, Haehner dà notizia a Matteucci del conseguimento della Certificazione.

Successivamente, Barsanti e Matteucci lasciarono decadere il Certificato, non è chiaro per quale ragione; probabilmente per mancato interesse, visto il conseguimento di altri brevetti.

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Il motore dell’Officina della Stazione Maria Antonia di Firenze
per gentile concessione dell’Osservatorio Ximeniano di Firenze

Il motore a due cilindri

 

Nel 1854, o forse nell’anno successivo, Barsanti e Matteucci sembra che abbiano fatto costruire un motore secondo il progetto del certificato inglese: si trattava di un motore bicilindrico , ad azione differita, con due cilindri gemelli in azione sullo stesso albero.

Sicuramente nel 1856 fu costruito, dalla Fonderia Benini di Firenze, un motore bicilindrico conforme al Certificato inglese del 1854, capace di sviluppare una potenza di 8 CV. Tale macchina, come testimoniato dagli Atti del Reale Istituto Lombardo di Scienze, Lettere ed Arti, sebbene imperfetta, comunicava nell’officina della ferrovia Maria Antonia in Firenze un movimento sufficientemente regolare ad una forbice e ad un trapano. 

Le figure mostrano i disegni del motore conservati nell’archivio dell’Osservatorio Ximeniano di Firenze. La foto illustra il modello che è stato fatto realizzare dalla Fondazione Barsanti e Matteucci sulla base di tali disegni. Il modello, azionato da un sistema ad aria compressa, è esposto al Museo del motore a scoppio di Lucca.

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